Como-Pavia, Ibis, 2022, ISBN 978-88-7164-704-3, € 18,00
Irene Papa è Dottoressa di Ricerca in Educazione (Dottorato in “Beni culturali, Formazione e Territorio”, Università di Roma Tor Vergata). Cultrice della materia in Pedagogia generale presso il Dipartimento di Lingue e letterature Straniere e Culture Moderne dell’Università degli Studi di Torino, è componente del Comitato di Redazione di Paideutika. Ha tradotto dallo spagnolo diversi volumi in collane edite da RBA Italia, Hachette Fascicoli, Emse Italia, Mondadori. Ha inoltre pubblicato saggi e articoli su Riviste scientifiche come “Rivista Scuola IaD”, “Paideutika” e “Studium Educationis”.
Irene Papa
Bad boys e allievi contesi
Realtà educativa e rappresentazione cinematografica nel ventennio postbellico, in Gran Bretagna e in Italia
In Europa occidentale il secondo dopoguerra si apre inaugurando una nuova fase della storia della gioventù. Mentre il piano politico-istituzionale, in particolare in Gran Bretagna e in Italia, vede l’elaborazione di nuovi progetti educativi dedicati espressamente ai giovani e recanti in sé un’idea determinata di cittadino del futuro, la vita quotidiana di bambini e adolescenti si dispiega tra forme culturali tradizionali e elementi innovativi dell’American Way of Life. La rivoluzione tecnologica del ventennio post-bellico ha infatti generato un mutamento radicale degli stili di vita, condizionando anche il modo stesso di intendere la gioventù: il modello culturale e educativo scolastico si trova così a convivere con i nuovi e pervasivi modelli dell’industria culturale.
Di questa tensione e delle sue contraddizioni si è fatto testimone attivo il cinema, talvolta intrecciandosi e talvolta scostandosi dalle riflessioni pedagogiche coeve. Così, le rappresentazioni dei giovani e dei loro comportamenti che il cinema ha consegnato alla nostra memoria finiscono per descrivere una storia della gioventù e dell’educazione “immaginaria”, parallela rispetto alla realtà. Non per questo, però, meno influente e meno “pedagogica”.