Gerhard Friedrich, Lo “Spatial Turn” nel discorso attuale delle scienze umane in Germania

 

La genesi di un nuovo e critico concetto dello spazio si sviluppa sulla scia di una geografia postcoloniale che si intende al servizio di una geopolitica critica. E’ di lì che parte lo “spatial turn”. La nuova insistenza nella dimensione dello spazio ha quindi l’origine nella rivalutazione postcoloniale degli spazi tradizionalmente considerati marginali. L’intenzione è la critica dell’eurocentrica suddivisione del mondo in centro e periferia e l’obiettivo pratico principale è di contrapporre all’egemonia dei “poteri forti” la rivalutazione delle culture locali per le quali lo spazio diventa sinonimo di resistenza contro l’unidimensionalità del “tempo reale” della globalizzazione: “the margin refuses its place as ‘Other’”.

 


 

Gerhard Friedrich, The “Spatial Turn” in the current debate of human sciences in Germany

 

The genesis of a new and critical concept of space develops in the wake of a postcolonial geography which is regarded as at the service of a critical geopolitics. The “spatial turn” starts from there. Then the new emphasis upon the dimension of space originates in the postcolonial revaluation of those spaces that are traditionally considered marginal. The aim is the criticism of the Eurocentric division of the world into centre and periphery and the main practical goal is to oppose to the hegemony of ‘strong powers’ the revaluation of local cultures, according to which space becomes synonym of resistance against the unidimensionality of “real time” of globalization. Because, as Micheal Keith would say, “the margin refuses its place as ‘Other’”.

 

Pubblicato su: Per un’educazione come critica dell’educazione N. 17  Nuova Serie – Anno IX 2013