Giulia Iseppi, Aware e il sistema scolastico. Quando ha inizio la conoscenza e la vita diventa un argomento illuminante

 

La scuola è da sempre stata una rappresentazione microcosmica della società alla quale appartiene: il professore si fa leader più o meno amato, lo studente cittadino più o meno disciplinato, mentre l’aula la patria in cui vengono applicate determinate regole e in cui vige una certa Costituzione. Secondo tale visione, scegliere di intraprendere un percorso didattico-educativo in una classe di giovani esseri umani comporta, inevitabilmente, un impegno politico e morale di grande responsabilità. La gestione di uno spazio condiviso, relazionale e – in quanto tale – formativo, si fa elemento fondamentale e imprescindibile non solo di un’educazione al rispetto, ma anche e soprattutto di una vera e propria pedagogia della gestione e della responsabilità nei confronti dell’ambiente in cui il soggetto è più o meno libero di esprimere la propria volontà d’essere e d’agire.

Nel caso del progetto Aware e la Diversità. Un’avventura pedagogico-letteraria tra Meraviglia e Consapevolezza, scegliere di intraprendere un percorso di educazione al Diverso con dei ragazzi di terza media ha implicato un’accorta e premeditata attenzione che è stata applicata ovviamente nei confronti della tematica affrontata, dei soggetti coinvolti, ma anche e specialmente dello spazio interattivo nel e con il quale ha preso vita la magia della relazione.

 

Parole chiave: consapevolezza, stupore, alterità, differenza, umano.


Pubblicato su: N. 30 Nuova serie – Anno XV 2019 – Spazi e infanzie