Francesco Bossio, Ontologia e formazione. La vecchiaia come kairos e riappropriazione

L’educativo e il formativo aprono la persona alla relazione: l’incontro, il riconoscimento ed il dialogo con l’altro determinano una apertura originaria, un motus ontologico di costruzione del sé.
Ciascuna persona è depositaria di una propria identità e singolarità, che la caratterizza come essere unico ed irripetibile ma, ogni essere umano è parimenti connotato da una incompiutezza essenziale. Il soggetto persona è sempre in atto di farsi, sempre aperto al mondo, la sua esperienza del mondo non ha mai fine e la sua forma non è chiusa e non si chiude finché il soggetto vive. L’anziano, che è il risultato di tutte le fasi evolutive e formative esperite nel corso dell’intera vita, vive nella vecchiaia, ciò che i greci chiamavano kairos – il momento giusto – ossia il periodo di tempo opportuno per riappropriarsi, in modo autentico, della propria storia esistenziale, dando vita così ad una nuova forma.


 

Pubblicato su: N. 28 Nuova Serie – Anno XIV 2018 – Sulla Violenza