Philippe Forest, Per una poetica della testimonianza

In questa intervista realizzata per Paideutika nel maggio 2009, Philippe Forest si esprime sulla sua idea di impegno rispetto al lavoro della scrittura. La prospettiva ch’egli propone sintetizza il ruolo del romanziere e quello del teorico. La sua riflessione verte sul recupero di una dimensione etica della letteratura, da contrapporre alla logica dell’oblio come a quella del superamento del concetto di responsabilità. Alla base del suo discorso Forest pone il valore inalienabile dell’esperienza, da cui deriva la necessità della letteratura intesa come testimonianza, tentativo di esprimere l’impossibile del reale, ciò che ne costituisce lo scandalo. Parola di dissidenza, di rifiuto nei confronti della menzogna globalizzata, in nome di una fedeltà al reale e di un dovere d’inquietudine perseguiti anche accettando il rischio di avere torto.


Philippe Forest, Per una poetica della testimonianza

In questa intervista realizzata per Paideutika nel maggio 2009, Philippe Forest si esprime sulla sua idea di impegno rispetto al lavoro della scrittura. La prospettiva ch’egli propone sintetizza il ruolo del romanziere e quello del teorico. La sua riflessione verte sul recupero di una dimensione etica della letteratura, da contrapporre alla logica dell’oblio come a quella del superamento del concetto di responsabilità. Alla base del suo discorso Forest pone il valore inalienabile dell’esperienza, da cui deriva la necessità della letteratura intesa come testimonianza, tentativo di esprimere l’impossibile del reale, ciò che ne costituisce lo scandalo. Parola di dissidenza, di rifiuto nei confronti della menzogna globalizzata, in nome di una fedeltà al reale e di un dovere d’inquietudine perseguiti anche accettando il rischio di avere torto.

 

Pubblicato su: Etiche dell’impegno, N. 10 Nuova Serie – Anno V 2009